Archeologia - il tempo sospeso

Feltre ed il suo territorio sono stati teatro di accadimenti che hanno attraversato diverse migliaia di anni; gli esseri umani nel loro evolversi hanno interagito con questi territori lasciando tracce indelebili, ora conservate nei depositi, ora evidenziate da giochi di relazione fra il naturale e l’antropico, definendone le essenze paesaggistiche, comprese quelle legate a più recenti sviluppi. Sono diffuse le rovine, vestigia di tempi più o meno lungamente passati. La bellezza dei luoghi doveva essere evidente anche alle popolazioni che si succedettero nei secoli e che costruirono, ornarono e abitarono importanti architetture, immerse in un contesto ambientale di grande pregio.

Gli scavi svoltisi nell’area sottostante al piazzale del Duomo di Feltre e nel Centro Storico dove sorge la cittadella murata, hanno restituito centinaia di reperti, alcuni ancora in studio, altri esposti al Museo Civico, ma tutti utili a definire la storia e le vicende di una importante Feltre romana. Il reperto certamente più significativo è una grande statua del II sec. d.C., che costituisce la più  grande rappresentazione del dio della medicina di tutta l’Italia centro-settentrionale. Tale statua, rivenuta nel 1974, è dal 24 ottobre 2015 esposta nell’Oratorio dell’Annunziata. Sotto al piazzale del Duomo è inoltre accessibile al pubblico, un intero quartiere della città romana e medievale che mette in luce una serie di aspetti di rilevante importanza nell’ambito commerciale, abitativo e religioso. L’area archeologica di Feltre, scavata tra il 1970 e il 1976, è oggi, con i suoi 1000 mq di superficie visitabile, uno dei siti.

Area Archeologica
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